[Intro]
A
[Verse 1]
A D
Passava le giornate a perdere il suo tempo,
A D A
era poco lo sapeva e lo guardava in silenzio
D A
trascorrere davanti ai propri occhi delusi,
D A
piccoli e stanchi, ormai spenti quasi chiusi.
[Instrumental]
A D [x4]
[Verse 2]
A D
Si incontrava con la notte per scrivere poesie,
A D
ma le rime, già sentite, suonavan litanie
A D
e parlavano di storie di gente comune,
A D
descrizioni, difetti e disgrazie opportune:
[Chorus 1]
F#m D
in terza persona per poter mascherare
A
ciò che di se stesso non voleva mostrare
F#m D
a chi di lui conosceva soltanto:
A
cinque corde una rotta, accordate ogni tanto
[Verse 3]
A D A
E cantava queste storie ad ingenui passanti
D A
guardando l'orizzonte come fossero distanti
D A
e non si curava di avere il permesso,
D A
apparire o non esserci valevano lo stesso.
[Instrumental]
A D [x4]
[Verse 4]
A D
C'era una volta un matto, non andava mai a dormire:
A D
proiettava strane ombre poi le stava a sentire
A D
parlavano di tutto, politica e religione,
A D
ma mai della vecchiaia, no, non c'era guarigione
[Chorus 2]
F#m D
e c'era un solo modo per non starle più a sentire
A
il sole a mezzogiorno le faceva scomparire.
F#m D A
Se invece stanco provava a spegnere la luce
A
lo avvolgevano, diceva, come una donna ti seduce
[Verse 4]
D A
E non c'era soluzione non v'era via di scampo
D A
quell'uomo forse matto illuminò e si spense,
D A
quell'uomo forse matto illuminò e si spense,
D A D A
quell'uomo forse matto illuminò e si spense, come un lampo.
[Outro]
A D [x2]
A